Luca Bettinsoli

Luca nel 2009 percorre 600km lungo le rotte dei Mercanti Berberi dall’Atlante alle dune del Sahara Marocchino, nel 2011 percorre 1000km attraverso la Mongolia, dalle steppe del Sud-Est, il Gobi, le Montagna del Nord fino all’antica capitale Karkorin, tra il 2015 e il 2016 partecipa alla “La Grande Corsa Bianca”, con 175 Km  – 7000 m d+, arrivando primo classificato categoria Bikers nelle due edizioni della gara estrema lungo i sentieri invernali dell ‘Adamello e dello Stelvio, nel 2016 partecipa alla ” Rovaniemi 300″  dove la finisce come Secondo classificato nella gara estrema nella Lapponia Finlandese, infine nel 2018 percorre 560 km , partecipando alla ” Iditasport Extreme ” arrivando come secondo assolutolungo il percorso della Iditarod Sled Dog Race in Alaska.

Ma lasciamo parlare lui…

1: Presentati in poche parole: chi sei e cosa fai nella vita? 


Mi chiamo Luca Bettinsoli, ho 39 anni. Sono nato e cresciuto a Gardone VT è vivo, con mia moglie Tania e i miei bimbi, a Bovegno dove abbiamo un negozio di abbigliamento.

2: Come è nata la tua passione per la bici e per la fat-bike?


La passione per la bici nasce, per caso, nel 2006 durante un’escursione a piedi sul monte Guglielmo (All’epoca correvo per monti) Vedo un sacco di gente salire in bici e la cosa mi stuzzica. Il giorno dopo, visto il budget ridottissimo, compro la mia prima Mtb decathlon e da allora non ho più smesso…

3: Come vivi la preparazione fisica e mentale dei tuo progetti nei mesi precedenti alle partenze?


Domanda difficile. Faccio fatica a parlare di “preparazione” o “allenamento” anche se, grazie all’aiuto del dott. Marco Rosa e del Marathon, la mia preparazione è minuziosa in ogni dettaglio. Mi piace pedalare e adoro farlo in montagna, in mezzo alla natura e quindi gli allenamenti non mi pesano.

4: Com’è combinata la tua alimentazione? 


Non molto. Certo evito di strafogati, ma mangio di tutto è una buona birra non la rifiuto mai…

5: Hai un mito/mentore? Se si cosa ti ha lasciato?


Ho delle persone che stimo. Mio padre che mi ha insegnato a portare a termine ciò che si comincia e i fratelli Roberto ed Enrico Ghidoni, che mi hanno dato un sacco di consigli.

6: Il tuo sogno più grande in ambito sportivo o non solo? 


Sono una persona fortunata. Mi piacerebbe che i miei figli avessero la fortuna è il coraggio di poter seguire i loro sogni.

7: Un insegnamento, che hai imparato sulla tua pelle, che vuoi condividere con noi? 


La cosa che ho imparato è che bisogna inseguire i propri sogni per essere felici con se stessi e con gli altri.

8: Nelle tua avventure è più la fatica mentale o fisica?


Credo che la parte fisica sia importantissima e da non sottovalutare, ma il grosso lo fa la testa perché lo stress mentale, in certe situazioni, fa la differenza.

9: La situazione più estrema in cui ti sei trovato? In poche parole quando eri nella “m***a” fino al collo, se c’è stata…


in Alaska, mi sono trovato su un fiume ghiacciato pieno di overflow (delle specie di pozze gelate in cui è facile cadere) senza sapere esattamente dove passare. Diciamo che ho passato una brutta mezz’ora…

10: Cosa ti spinge ad allenarti costantemente e duramente tutti i giorni? 

Fondamentalmente perché mi piace un sacco

11: Come la vive la tua famiglia questa tua passione ? 


Mia moglie mi ha preso come sono e mi supporta e sopporta. I miei figli subiscono un po’ la mia lontananza quando sono via per tanti giorni. Quando mi alleno però, cerco di non togliere loro tempo e quindi scelgo orari in cui loro sono a scuola o a dormire.

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