Riduzione Parco della Lessinia
Preludio: Questo vuole essere un articolo con scopo informativo, slegato da temi politici, posizioni politiche e qualsiasi movimento politico, ma gli unici riferimenti saranno solo a titolo comunicativo per far capire ai lettori di cosa si stia parlando.
Come nasce il Parco Naturale Regionale della Lessinia?
Nel lontano 1990, esattamente il 30 gennaio, viene istituito il Parco naturale regionale della Lessinia, tramite la legge regionale n.12 con il fine di tutelare il patrimonio naturalistico, storico, ambientale, etnico ed ecologico del territorio situato a nord di Verona.
Infatti il parco è situato nella parte più settentrionale della Lessinia a una altitudine compresa tra i 1.200 e 1.800 metri ed è considerato un sito di alto interesse comunitario siccome è una zona di protezione speciale della comunità europea n. IT3210040.
In cosa si impegna il Parco?
Il Parco Naturale della Lessinia è molto attivo e si impegna a tutelare, proteggere e divulgare vari aspetti dell’ ambiente infatti, tra i suoi principali compiti ci sono quelli di:
- Proteggere il suolo, il sottosuolo, la flora, la fauna e l’acqua.
- Tutelare l’ambiente naturale, storico e architettonico
- Cura e salvaguardia delle particolarità antropologiche, paleontologiche, geomorfologiche, floro-faunistiche e archeologiche della zona
- In fini scientifici, didattici e culturali
- Promozione dell’attività economiche tradizionali, nonché locali
- Sviluppo culturale, sociale ed economico delle popolazioni autoctone
- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico, etnico, culturale e linguistico dei “Cimbre” (minoranza etnica e linguistica italiana che conta 4.400 persone sparse nei comuni trentini, veronesi e vicentini)
Gli abitanti del Parco:
Sono numerose le specie di animali, fiori, funghi che vivono all’intento del parco, andiamo a conoscerli:
Fiori: | Funghi: | Fauna |
Ciclamino Comune | Spugnola Conica | Lupo – ritornato nel 2012 |
Orchidea | Tignosa Verdognola | Camoscio |
Anemone montana | Ovolo Malefico | Capriolo |
Dafne alpina | Cortinario Cangiante | Cervo |
Peonia | Mazza di Tamburo) | Lepre comune |
Dente di cane | Prataiolo Tossico | Marmotta |
Stella Alpina | Agarico Delizioso | Volpe |
Raponzolo di roccia | Creste di Gallo | Aquila reale |
Arnica | Violono | Gufo reale |
Nontiscordardimé Alpino | Moretta | Allocco |
Giglio Martagone | Chiodini | Civetta capogrosso |
Aquilegia Scura | Vescia Cesellata | Civetta nana |
Botton d’Oro | Imbutino | Picchio nero |
Fiore Ape | Porcinello Grigio | Gallo cedrone |
Pianella della Madonna | Porcino | Fagiano di monte |
Giglio Rosso | Vescia Perlata | Francolino di monte |
Mughetto | Gambesecche | Coturnice |
Genziana di Koch | Agarico Geotropo | Zigolo delle nevi |
Acetosella | Mandriano, Pecornio | Tritone Alpino |
Zafferano di Montagna | Gallinaccio, Finferlo | Salamandra |
Genziana Primaverile | Uovo del Diavolo | |
Ranuncolo Bulboso | ||
Fiore Ragno | ||
Viola Silvestre | ||
Primula Officiale | ||
Primavera | ||
Bucaneve |
Che cosa sta succedendo?
È stata proposto un progetto di legge (nr. 451) di iniziativa dei consiglieri Alessandro Montagnoli (Liga Veneta – Lega), Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto) ed Enrico Corsi (Liga Veneta – Lega), che fanno parte della maggioranza del consiglio regionale Veneto guidata dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia (sostenuto da Lega, Forza Italia, Fratelli Italia, Indipendenza Noi Veneto e Lista ZAIA) e con tale proposta vogliono modificare la Legge Regionale 30 gennaio 1990, nr.12, norme per l’istituzione del Parco Naturale Regionale della Lessinia.
Che territori, contrade e vaj verranno tagliati?
Malga Fanta, Malga Preta di Sopra, Malga Pealda Bassa (Sant’Anna d’Alfaedo) Malga Spazzacamina (Erbezzo), Malghe Crenzi, Vigna, Baston, Brol, Broletto, Moscarda, Saibe, Belfiore di Qua, Belfiore di Sotto, Bosco, Osteria degli Spiazzoi, Bagorno (Bosco Chiesanuova), Contrade Rollo, Zamberlini, Tinazzo, Tracchi, Squaranton (Bosco Chiesanuova),San Giorgio (Bosco Chiesanuova), Malga Pigarolo (Roveré Veronese), Malga Lobbia (Selva di Progno), Monte Spilecco (Vestenanova).
Vajo dei Falconi, a sud di località La Fontanella (Sant’Anna d’Alfaedo e Erbezzo) Vajo dell’Anguilla, a sud del Ponte dell’Anguillara (Erbezzo e Bosco Chiesanuova) Vajo di Squaranto, a sud di Malga Bosco (Bosco Chiesanuova e Roveré Veronese)
Cosa stanno facendo la popolazione, le associazioni e gli enti per evitare che la Proposta di legge passi?
Numerosi sono i post di dissenso pubblicati sui social nei confronti della proposta di legge al fine che essa non venga resa definitiva e molta gente si è mossa firmando “ La lettera delle 123 associazioni” (trovate il link in fondo) ossia una lettera indirizzata ai più alti referenti politici e responsabili del parco in cui in un paio di pagine si spiega il motivo per cui non si dovrebbe ridurre il Parco Naturale Regionale della Lessinia.
Cosa dice “La lettera delle 123 associazioni”?
Non è chiaro quale sia il nesso tra la riduzione dell’area protetta del Parco e i danni provocati dalla presenza del cinghiale a cui si fa riferimento nella relazione. Se la riduzione dell’area protetta mira a rendere possibili prelievi o abbattimenti dei cinghiali per intervenire sugli squilibri ecologici da essi provocati, si sottolinea che la sopracitata legge 394/91 all’art. 22 già lo prevede. Prelievi e abbattimenti possono infatti essere effettuati con la normativa vigente anche dentro l’area del Parco per iniziativa, sotto la responsabilità̀ e la sorveglianza dell’ente gestore, da parte del suo personale dipendente o da altro personale da esso autorizzato. Non si rileva dunque alcuna necessità di modificare la legge istitutiva del Parco per permettere il prelievo del cinghiale;
Nella lettera viene chiesto di specificare il nesso tra la riduzione dell’area protetta del parco e i danni che vengono creati dalla presenza dei cinghiali. Rendendo così possibile l’abbattimento dei capi per intervenire sugli squilibri da essi provocati, quando la legge 394/91 all’art.22 prevede già la possibilità di farlo.
Inoltre, non è chiara la trasformazione dei vaj in aree esterne alla zona protetta, andando in contraddizione con la legge 394/91 che già tuttora ne prevede l’individuazione all’esterno del parco.
Per chi non sapesse cosa sono i vaj, essi sono l’ultima testimonianza rimasta al giorno d’oggi dell’antica vitalità che si basava sui boschi che tempo fa coprivano l’intero altopiano prima che l’uomo iniziasse le attività di disboscamento per ampliare i territori pascolabili.
È importante specificare che nei boschi limitrofi ai vaj sono presenti molteplici specie animali abituati a vivere allo stato brado e riducendo i territori autorizzando la caccia al cinghiale in queste determinate location impatterebbe in maniera decisiva sulla selvaggina.
Se la legge dovesse essere accettata inviterebbe i cacciatori e turisti a circolare all’interno delle aree sottratte con fuoristrada, motocross, quad e altri mezzi a motore, con rilevanti danni all’ecosistema naturale.
Grazie all’inclusione dei vaj all’interno del parco della Lessinia c’è stata un maggiore consapevolezza della loro importanza e di quanto sia necessario proteggerli